COME SI MANIFESTA
Se il bambino dopo i 3½ - 4 anni non ha ancora acquisito le normali abilità linguistiche e non sono associati deficit cognitivi, sensoriali, motori, affettivi e importanti carenze socio-ambientali, allora si parla di Disturbo Specifico Di Linguaggio.
E’ un disturbo evolutivo, detto specifico in quanto non è collegato o causato da altri disturbi evolutivi del bambino, come ad esempio ritardo mentale, perdita dell’udito, alterazioni neurologiche, anomalie di meccanismi fisiologici dell’eloquio, compromissioni del sensorio o fattori ambientali. La difficoltà può manifestarsi in modo più o meno grave, coinvolgendo tutto il linguaggio o solo uno dei suoi aspetti parziali, ovvero quelli:
- fonetico-fonologici (suoni-articolazione)
- lessicali-semantici (parole-significati)
- morfo-sintattici (frasi)
- narrativi (racconti)
Mentre tutte le altre abilità comunicative e non comunicative non sono compromesse.
Il grado di compromissione del linguaggio può essere lieve, medio o grave a seconda dei casi. L’evoluzione nel tempo varia in rapporto alla gravità e persistenza del disturbo linguistico. La difficoltà si può manifestare nella comprensione e/o produzione, a seconda dei casi. Il bambino con Disturbo Specifico di Linguaggio può presentare successivi “problemi associati” ad esempio: le difficoltà nella lettura e nella scrittura, anomalie nelle relazioni interpersonali e disturbi emotivi e comportamentali.
Quando
preoccuparsi?
Quando il bambino presenta difficoltà di linguaggio dopo i 3 anni. Infatti entro tale età il bambino dovrebbe avere già un linguaggio sostanzialmente completo e adeguato, comprendere normalmente le consegne, le richieste ed il linguaggio che si utilizza quando ci si rivolge a lui.
Quando vi è differenza significativa tra il linguaggio del proprio bambino e i coetanei o rispetto alle tappe di sviluppo di altri fratelli.
Quando vi è una segnalazione degli insegnanti della scuola dell’infanzia o del pediatra. È bene cogliere in anticipo alcuni indici predittivi del disturbo specifico di linguaggio, perciò è consigliato preoccuparsi:
Quando il bambino presenta difficoltà in comprensione oltre che in produzione linguistica; in questo caso è preferibile iniziare l’intervento già all’età di 2 anni.
Quando il bambino presenta difficoltà importanti in produzione linguistica (produzione solo di pochi suoni/vocalizzi o parole bisillabiche, non sempre comprensibili); in questo caso è preferibile iniziare l’intervento già all’età di 2 anni e mezzo.
Quando il bambino presenta un disagio, manifestando comportamenti di aggressività o isolamento, perché non riesce a farsi capire dai coetanei e dagli adulti non familiari.
Prima si interviene, meglio è.
Si evitano al bambino sofferenza e disagio causati dalla difficoltà di comunicazione con i coetanei e con gli adulti.
I bambini che presentano un disturbo specifico di linguaggio costituiscono una popolazione a rischio per successivi disturbi emozionali e problemi di apprendimento scolastico.