Cosa sono?
Che differenza c’è tra dislessia, disortografia, disgrafia?
Cos’è la discalculia? 

I DSA, nella loro stessa definizione, sono disturbi specifici di apprendimento che coinvolgono uno specifico dominio di abilità, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. In particolare, essi interessano le competenze strumentali degli apprendimenti scolastici.

Sulla base del deficit funzionale interessato si possono distinguere le seguenti condizioni cliniche:

Dislessia🡪 ovvero un disturbo nella lettura, intesa come abilità di decodifica del testo scritto. Caratterizza tutti quei bambini che fanno fatica a leggere, non hanno quindi interiorizzato e generalizzato un funzionale processo di lettura globale e quindi di decodifica di lettere, segmenti di parole, parole e testi. Le caratteristiche delle difficoltà di lettura possono interessare la correttezza di lettura o la velocità.

Disortografia🡪 cioè disturbo nella scrittura, intesa come abilità di codifica fono-grafica e competenza ortografica. Caratterizza tutti quei bambini che hanno difficoltà a scrivere seguendo le regole ortografiche della lingua di riferimento. La caratteristica principale riguarda la correttezza ortografica.

Disgrafia 🡪 cioè disturbo nella grafia, come abilità di tipo grafo-motorio. Caratterizza tutti quei bambini che non hanno una bella grafia, hanno un’impugnatura della penna scorretta, non riescono a seguire i margini e le righe del foglio, scrivono le parole tutte attaccate, alcune lettere sono sovrapposte ed è difficile decifrare cosa hanno scritto.

Discalculia🡪 ovvero disturbo nelle abilità di numero e del calcolo intese come capacità di comprendere ed operare con i numeri, eseguendo operazioni, calcoli scritti o a mente ma anche difficoltà nello scrivere correttamente i numeri.

Il DSA è un disturbo cronico che si manifesta con caratteristiche diverse nel corso dell’età evolutiva e delle fasi di apprendimento scolastico. La diagnosi, infatti, può essere fatta soltanto nella fase successiva all’inizio del processo di apprendimento scolastico, è necessario che sia terminato il normale processo di insegnamento delle abilità di lettura e scrittura (alla fine della seconda primaria) e di calcolo (alla fine della terza primaria). La precocità e la tempestività degli interventi riabilitativi appaiono tra i fattori prognostici positivi permettendo una maggior efficacia nella riduzione dell’entità del disturbo e/o nel miglioramento del rendimento scolastico.